Analisi Congiunturale della Valle d'Aosta Marzo 2014
- 23 - Al di là dell’andamento dei singoli flussi commerciali in entrata o in uscita, l’effetto sulla domanda aggregata degli scambi con l’estero dipende in effetti dal saldo della bilancia commerciale. 10 È dunque questo indicatore che si deve considerare per valutare il ruolo della componente estera nel sostegno della domanda aggregata anche a livello locale. Sebbene la performance dei flussi commerciali regionali non sia soddisfacente, tra il 2000 e il 2013 la Valle d'Aosta ha mantenuto comunque un surplus della bilancia commerciale intorno alla cifra media di 188,2 milioni di euro. L'unico anno in cui si registra un deficit commerciale di oltre 5 milioni di euro è il 2003. Rispetto al PIL nominale regionale il contributo degli scambi netti con l'estero ammonta al 4,0% (media 2000-2011), tra le regioni del nord-ovest non è comunque la percentuale positiva più elevata giacché nel caso del Piemonte si può calcolare un 7,3% ma insieme queste due regioni sono le uniche della ripartizione a registrare un surplus commerciale. Rispetto alla Lombardia, alla Liguria ma anche alla stessa provincia autonoma di Bolzano quindi, e nonostante la scarsa apertura regionale agli scambi già vista, il contributo netto della componente estera al sostegno della domanda aggregata della Valle d'Aosta è stato comunque positivo. 3. Il lavoro e gli ammortizzatori sociali La recessione continua ad esplicare i suoi effetti negativi ritardati anche sul mercato del lavoro nel quale si registra una diminuzione delle opportunità d'occupazione. In soli due anni infatti tra 2011 e il 2013 il tasso di disoccupazione in Valle d'Aosta aumenta di 10 Per la precisione l’effetto dipende dal saldo di parte corrente determinato dal saldo commerciale (comprensivo degli scambi di servizi e dei redditi da capitale e lavoro) e dai trasferimenti netti unilaterali in conto corrente.
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