Analisi Congiunturale della Valle d'Aosta Marzo 2014
- 11 - a deprimere le componenti private della domanda interna. 2 Sebbene le aspettative dei consumatori evidenzino un miglioramento circa il giudizio sulla condizione economica, 3 il quadro generale rimane ancora caratterizzato da una marcata incertezza. Nel caso della Valle d'Aosta tuttavia la congiuntura recessiva non sembra avere inciso in maniera rilevante sulla dinamica di consumi ed investimenti fissi lordi. Per quanto riguarda questi ultimi infatti la maggiore diminuzione tendenziale si rileva soltanto in corrispondenza con il picco recessivo del 2009 quando la variazione si attesta sul -10,6% una percentuale non peggiore di quella nazionale (-11,7%) e della ripartizione di appartenenza (-11,6%). Tabella 7 - Andamento degli investimenti fissi lordi (valori percentuali) 2010* Tasso di variazione medio per anno** Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 3,1 1,4 Lombardia -2,4 0,2 Piemonte 12,0 -0,9 Liguria -1,4 -0,4 Provincia autonoma di Bolzano/Bozen 15,5 1,5 Nord-Ovest 1,3 -0,1 Italia 2,1 -0,1 *Variazione rispetto al 2009. **Media 2000-2010. Le percentuali sono state calcolate sui valori ai prezzi del 2005. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT, Conti economici regionali (23 novembre 2012). Già l'anno successivo la regione recupera una variazione positiva pari al 3,1% dimostrando però una capacità di ripresa meno robusta rispetto ad altre aree (Piemonte e provincia autonoma di Bolzano) ma comunque superiore a quella del nord-ovest (1,3%) e nazionale (2,1%). Quindi la caduta degli investimenti durante la recessione per quanto rilevante non ha tuttavia depresso il ritmo tendenziale di crescita che negli undici anni tra il 2000 e il 2010 ha raggiunto l'1,4% medio annuo, superato solamente dalla percentuale 2 Nel caso italiano si può aggiungere il ruolo della politica fiscale restrittiva finalizzata all'esigenza di riordino dei conti pubblici e l’incertezza relativa ai provvedimenti di intervento su alcuni tributi locali. 3 L'indice di fiducia dei consumatori circa il clima economico rilevato dall'ISTAT passa dal 92,3 di gennaio al 96,2 di febbraio 2014. Negli stessi mesi l'indice delle intenzioni di spesa per beni durevoli passa da -101 a -95.
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