Analisi Congiunturale della Valle d'Aosta Marzo 2014
- 7 - Come anticipato anche la dinamica valdostana non si sottrae alla generale tendenza alla diminuzione del PIL pro capite. Tra il 2003 e il 2008 mentre altre importanti aree si mantenevano su livelli pressoché costanti (almeno fino al 2005), la quota pro capite del prodotto aggregato in Valle d'Aosta continuava invece ad aumentare (Figura 3) . La crescita viene drasticamente interrotta in corrispondenza del picco recessivo del 2008- 2009 e tre anni più tardi nessuna economia ha pienamente recuperato i livelli precedenti alla crisi. Nel 2012 la Valle d'Aosta si stabilizza su un valore relativamente superiore a quello delle altre regioni qui considerate ma ancora inferiore ai valori pre-crisi. Figura 4 - Ripartizione settoriale del valore aggiunto regionale (media 2000-2010). Servizi 75,4% Industria 23,2% Agricoltura, silvicoltura e pesca 1,4% Attività metallurgiche 2,28% Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica 2,79% Fabbricazione di mezzi di trasporto 0,03% Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere; 0,6% Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 3,73% Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 0,61% Altre attività industriali 10,19% Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 0,51% Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche 0,14% Industria del legno, della carta, editoria 0,71% Industrie tessili 0,2% Industrie alimentari 1% Industria estrattiva 0,15% Valore aggiunto ai prezzi base del 2005. Tutte le percentuali riportate rappresentano il contributo di ciascun settore alla formazione del valore aggiunto totale regionale. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT, Conti economici regionali (23 novembre 2012). L'economia valdostana è certamente basata sulla fornitura di servizi giacché il settore terziario contribuisce per il 75,4% alla formazione del valore aggiunto regionale ante imposte (Figura 4) mentre l'industria non contribuisce nemmeno per un quarto (23,2%). I settori industriali più importanti per la formazione del valore aggiunto totale sono le
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