Analisi Congiunturale della Valle d'Aosta 30/09/2011

INTRODUZIONE L'economia valdostana è alla ricerca di segnali di ripresa convincenti. Tuttavia, in base alle stime di Prometeia, nel prossimo triennio (2011-2013) il livello del valore aggiunto totale (a prezzi base) non raggiungerà il risultato ottenuto nel 2008 (poco più di 2.800 milioni). Dopo la ripresa fatta registrare nel 2010 (secondo Banca d’Italia, all'incremento dell'attività hanno contribuito il settore dei servizi e quello dell'industria in senso stretto, a fronte di un ulteriore calo del valore aggiunto nelle costruzioni), per il primo semestre 2011 i dati rilevati lasciano pensare come il periodo di difficoltà legato alla crisi non sia del tutto passato. L’apporto dell’export al miglioramento della produzione (specie quella industriale) si è ridotto a partire dal primo trimestre del 2011. Anche per effetto di tale fenomeno, il livello di cassa integrazione richiesta dalle imprese è rimasto stabile (con segnali di ripresa proprio nei primi mesi dell’anno in corso). Il tasso di occupazione (sia femminile che maschile) fa registrare un rallentamento; al contrario, dopo il calo rilevato nel 1° trimestre 2010 il tasso di disoccupazione è cresciuto nuovamente, pur rimanendo a livelli molto contenuti rispetto alle altre regioni italiane. Deboli segnali di ripresa vengono dall’andamento degli investimenti, il cui incremento risulta inferiore alle attese, visti gli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata. Tra le famiglie, nonostante la ripresa dei primi mesi del 2011, si registra una riduzione della consistenza dei depositi bancari e un incremento dei prestiti. Allo stesso tempo l’innalzamento del livello dei prezzi registrato in Valle d'Aosta risulta più marcato rispetto al dato nazionale, finendo per determinare ulteriori riduzioni del potere d'acquisto . L'inflazione nel mese di settembre è salita ad Aosta del +3,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (Fonte: Comune di Aosta). Le variazioni più significative in aumento rispetto allo al mese di settembre del 2010 riguardano soprattutto le spese relative ad abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili (+9,7%) e trasporti (+6,1%). Peraltro, l’aumento dell’Iva al 21% stabilito dalla manovra correttiva estiva (decreto legge 138/2011, poi convertito con modifiche nella legge 148/2011) comporterà ricadute pesanti sulla capacità di acquisto dei cittadini, a partire dall’aumento dei prezzi e delle tariffe, come quello dei carburanti, già saliti di oltre 0,1 cent al litro.

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