Analisi Investimenti Attivati 20/07/2011

di tre voci: la finanza locale (23,4%), lo sviluppo economico regionale (22,2%) e i fondi di riserva e globali (15,8%). Contenuta la quota destinata all’istruzione (1,5% sommando l’istruzione primaria e quella universitaria), alla sanità e alle politiche sociali (1,4%) e all’edilizia residenziale (1%). Nella sezione successiva ci focalizzeremo invece sui dati che riguardano i bilanci definitivi (rendiconti). Nella prima parte faremo riferimento ai dati forniti dall’Istat all’interno dei “conti economici territoriali”. Il primo aspetto che risalta è il forte scarto esistente tra le risorse previste e quelle effettivamente impegnate per l’anno, fenomeno che va messo in relazione sia con i comportamenti regionali sia con i vincoli di spesa contenuti nel Patto di stabilità. Come si evince dalla tabella sottostante, la quota effettivamente impegnata nel 2009 è stata l’82,3% di quella prevista. Fatta eccezione per il 2008, quando l’importo effettivamente erogato è stato il 69% di quello previsto, negli altri anni presi in considerazione la quota si è mantenuta attorno all’85%. Questo dato completa l’analisi precedentemente sviluppata attraverso i bilanci di previsione, palesando quante delle risorse destinate per i vari ambiti siano poi effettivamente impegnate. Rapporto tra la spesa impegnata e quella prevista per gli investimenti 2004 2007 2008 2009 Spesa per investimenti 85,0 85,8 69,0 82,3 Elaborazioni su dati ISTAT "Conti economici territoriali" Per quanto concerne le singole voci, è possibile osservare come nel corso degli ultimi anni la spesa impegnata per beni e opere immobiliari si sia contratta fino al 2008 del 23,2% per crescere nuovamente nel corso del 2009. Diverso invece il trend mostrato dalla voce “beni mobili, macchine e attrezzature”; in questo caso, il dato, nonostante un lieve rallentamento registrato tra il 2008 e il 2009, mostra un valore ancora superiore del 55,2% rispetto al 2004. In crescita anche il dato riguardante i trasferimenti (+26,4%). All’interno di questo ambito esistono però forti oscillazioni a seconda della voce considerata. Poderosa è la crescita dei trasferimenti verso le aziende regionalizzate, provincializzate, municipalizzate e alle aziende consortili. I fondi destinati a questa voce passano dagli 80.000 euro del 2008 ai quasi 8 milioni impegnati per il 2009. Altre voci in netta crescita rispetto al 2004 sono gli investimenti destinati ai comuni (+38,2% rispetto al 2004), alle ASL (+114%), alle famiglie (+41%) e alle istituzioni senza fini di lucro (+78%). Nel caso delle ASL e delle famiglie il dato mostra una contrazione rispetto al 2008 (rispettivamente del 30% e del 14%). Calano invece nel corso del tempo le risorse destinate ai consorzi di enti locali e comunità montane (-55,2%) e quelle verso la categoria “altri enti locali e consorzi pubblici locali” (-65,2%).

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