FLC - Formazione e informazione Aprile 2012

n. 4 bollettino scuola - 11 aprile 2012 8 SULLA SCUOLA VALDOSTANA Alte percentuali di ritardi nel percorso scolastico, abbandoni prima del conseguimento del diploma e bassa percentuale di gio- vani iscritti all’Università, così ci descrive l’indagine dell’ISTAT. L’Assessore spiega: “ … “ la nostra scuola è selettiva e non è un diplomificio … il fenomeno non è tanto di abbandono e quindi di mancata scolarizzazione ma di difficoltà ad innalzare il tasso di conseguimento dei titoli di studio”. Ragionamento di non facile comprensione. Per fortuna il prossimo anno parte l’insegnamento del patois, anche se nessuno sa bene quale sarà la domanda, ma “chez nous” si fa così”: prima il contenitore poi il contenuto (vedi l’Università dove si tagliano le facoltà e si moltiplicano i metri cubi ed i costi della nuova struttura). Intanto continua la distribuzione della frutta nelle scuole valdostane! SENZA COMMENTO Leggiamo sugli Organi di informazione on line di oggi, 22 marzo: “via libera dal Consiglio Valle alla riduzione delle spese di bilancio per 50 milioni” (personale – 825 mila euro; istruzione primaria e secondaria – 620 mila; istruzione universitaria – 540 mila; politiche sociali – 1 milione; infrastrutture e mobilità – 11 milioni per citare alcuni dei settori coinvolti insieme ad altri) da Aosta Oggi. Mentre Aosta Sera titola: “Costi della politica, dal Consiglio un no quasi unanime alla riduzione del numero degli eletti” . “ Il numero degli eletti - 35 - stabilito dalla Statuto è congruo “ ( a che?) ha dichiarato Alberto Zucchi. E il Presidente della Giunta : “ la riduzione del numero dei Consiglieri non porta al contenimento dei costi della politica (ma lavorano gratis?). Non crediamo utile riaprire un dibattito che riteniamo chiuso Visto il livello e l’evidente tentativo di de- legittimazione personale, avevo deciso di non intervenire sulla “lettera aperta indi- rizzata al Segretario della CGIL”, ma con- siderati i numerosi e reiterati inviti ed anche la necessità di chiarire il più possi- bile quale sia la posta in gioco, ho cercato di farlo senza troppa polemica. Contratto nazionale o contratto regio- nale: le buone ragioni pro e contro. E’ sicuramente una brutta ca- duta di stile attaccare sul piano personale (les noms et le cognoms come si dice chez nous) quelli che la pensano in maniera diversa. Invece di sostenere le proprie idee, maga- ri con qualche dato oggettivo a supporto, si preferisce accusare di incompetenza e superficialità chi non condivide, sul piano politico, le scelte che sono state fatte. Nel merito, a parte qualche comprensibile approssimazione del giornalista, ho detto in una recente riunione con i componenti dei Direttivi della flc CGIL e le RSU elette nel- la scuola, che lo stipendio degli insegnati è garantito dal Contratto nazionale, con le sue progressioni ed i suoi livelli (pagato dal- la Regione è vero, che per questo si tiene i soldi che lo Stato in altre Regioni versa diret- tamente) Il Contratto nazionale garantisce, su tutto il territorio, uguali diritti e uguali doveri ai lavoratori della scuola. Che in Valle d’Aosta si applichi il CCNL ai do- centi è cosa palese e fondata sul DPR 861/75 come ogni sindacalista sa bene, altrimenti, in assenza di questo e in attesa di qualche altro accordo, gli insegnanti non avrebbero alcun contratto di lavoro. Peraltro ho anche ricordato che la CGIL ha sempre sostenuto, e sostiene, proprio per salvaguardare diritti costituzionalmente garantiti che il sistema dell’istruzione e della formazione deve man- tenere caratteri di unitarietà ed omogeneità a livello nazionale, altrimenti le opportunità di ciascuno ad un utile e buon sapere po- trebbero essere messe in discussione, per dove è nato o per dove vive. Evidentemente, le “regole” sulla scelta degli insegnanti, i loro titoli, i loro diritti ed i loro doveri, di questo sistema fanno parte. Il fatto che i do- centi della Regione percepiscano indennità specifiche riguarda una opportuna integra- zione, giustificata dalle norme statutarie, e retribuiscono prestazioni e competenze aggiuntive che non mettono in discussione il Contratto nazionale di riferimento. Se mai “adattano” alla particolare situazione valdo- stana le norme nazionali. Che ci sia una trattativa a livello regionale ormai da quasi più di due anni, o almeno un documento preliminare in questo sen- so, per discutere di contratto regionale è vero e la flc CGIL ha chiesto ripetutamente all’Assessore all’Istruzione di sapere perché ritenesse opportuno un contratto regionale e quali contenuti avrebbe voluto inserir- ci, diversi da quelli previsti dal CCNL, per giustificare questa scelta e anche quali van- taggi ci sarebbe stati per gli insegnanti e la scuola valdostana, ma non ha mai ottenuto una risposta. Si può essere convinti delle buone intenzioni e delle dichiarazioni o più smaliziati e pessimisti, ma il dato è che non ci sono impegni né certezze in questo senso. Finora i fatti, quelli reali, sono stati il taglio delle aspettative sindacali, in particolare alla CGIL, e l’annullamento delle elezioni delle RSU. Sottolineo en passant il fatto, ri- levante per la CGIL, che gli insegnanti, cioè i diretti interessati alla vicenda, di tutto questo non sanno nulla e questo non mi sembra un buon modo di garantire consapevolezza e condivisione delle scelte, insomma di garan- tire la democrazia. Mauro de Luca SPIGOLATURE LA MACCHINA DEL FANGO

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